ALLA FAME PER PAGARE BOLLETTA DI ENERGIA ELETTRICA CON TARIFFE STELLARI PER CAMBIO DI CONTRATTO NON RICHIESTO

La vittima di quella che viene definita in termini riduttivi una pratica commerciale scorretta, ma che ad avviso dei legali dell’associazione pro territorio e cittadini onlus, assume i contorni di una truffa è una signora di novant’anni che vive con l’assegno sociale di 670 euro mensili, la quale in questi giorni si è vista recapitare nella cassetta della posta una bolletta per i soli consumi di energia elettrica di 450,35 euro, quando solitamente non ne pagava più di 76,74 euro per bimestre.

Gli esperti volontari dell’associazione hanno impiegato un po’ di tempo per ricostruire cosa fosse accaduto, perché la società venditrice dell’energia era sempre la stessa, ma cambiava il numero del contratto di riferimento, con una tariffazione del Kw/h passata da 0,06 euro a 0,76.

In sintesi è accaduto che nel mese di luglio scorso, la signora veniva contattata sulla sua utenza telefonica da quello che definiremo un “procacciatore di contratti” per conto di un’altra società di vendita di energia, chiedendole conferma dei suoi dati anagrafici e degli altri dati relativi all’utenza ricevendo in cambio risposta affermativa.

Tanto bastava perché venisse effettuato il cambio della società di vendita e del piano tariffario, al quale la signora non aveva mai prestato il consenso.

Dell’avvenuto cambio della società di vendita, la signora poteva accorgersene solo con l’arrivo della bolletta e confidando sulla buona fede dei suoi interlocutori si rivolgeva telefonicamente a entrambi i venditori dell’energia per far comprendere che non aveva mai chiesto il cambio e che intendeva rimanere con il vecchio gestore.

La signora purtroppo non è stata fortunata, in quanto ha trovato operatori che invece di porre rimedio alla spregiudicata condotta commerciale di qualcuno, si sono avvantaggiati della sua difficoltà a comprendere le procedure ed i rimedi creati dal sistema per chiedere l’annullamento del contratto non richiesto ed il ripristino di quello in essere con il precedente gestore. Con un espressione colorita che rende perfettamente l’idea potremo dire che la signora è passata dalla padella alla brace perché è tornata con il vecchio gestore che però non gli ha ripristinato il vecchio contratto da 0,06 euro Kw/h ma gli ha stipulato un nuovo contratto con una tariffazione capestro da 0,76 euro Kw/h.

La signora per pagare la bolletta di 450,35 euro per consumi di energia elettrica, a cui devono aggiungersi 18 euro di rate del canone RAI per un importo complessivo di 468,35 euro, alla veneranda età di novant’anni deve scegliere se pagare la bolletta e non mangiare per un mese o in alternativa rimanere senza corrente elettrica.

L’associazione venuta a conoscenza del caso, ha immediatamente conferito mandato ai propri legali che in regime di totale gratuità hanno prestato assistenza alla signora in via stragiudiziale e se necessario anche in via giudiziaria nei confronti dei responsabili delle condotte commercialmente scorrette, contestando il calcolo della bolletta per i consumi energetici da 450,35 euro, non effettuato in base al contratto originario, chiedendo contestualmente l’annullamento del contratto non richiesto ed il ripristino del contratto precedentemente in uso.

L’associazione Pro territorio e cittadini onlus anche in questa circostanza è dalla parte delle persone più deboli e svantaggiate e non v’è dubbio che la signora sia rimasta vittima di condotte commerciali deprecabili e oltremodo censurabili sul piano penale.

Roma, 2 dicembre 2022